Arte e cultura
Ksenia, la regina della sabbia
Quando si parla di animazioni il nostro pensiero non può non andare alla scuola russa ed in genere dell’Est Europeo. Sicuramente nel solco di questa tradizione si colloca Ksenia Simonova, una ragazza ucraina che ha conquistato la notorietà per aver vinto un concorso televisivo di Talent Scout denominato “Ukraina mae talant”.
Con una tecnica innovativa, Ksenia fa delle animazioni utilizzando una lastra di vetro illuminata ed utilizza la sabbia, sulla quale dipinge delle figure al suono della musica che l’accompagna.
Ma al di là dell’aspetto tecnico e dalla perfezione dei disegni, ciò che colpisce particolarmente è la poesia che pervade tutte le storie che Ksenia porge al pubblico: grazie alla segnalazione del nostro amico Thomas proponiamo ai nostri lettori alcuni filmati, reperiti su you tube.
Siamo certi che resterete conquistati dalla grazia e dalla tenerezza di queste animazioni.
Per approfondire la conoscenza di quest’artista, pubblichiamo la traduzione dell’intervista che Ksenia Semonova ha rilasciato a segondya.ua.
- Scritto da Maurizio Lo Passo
- Categoria: Arte e cultura
Stranieri e pellegrini
Un grande rinnovamento spirituale percorse i monasteri russi del XIX secolo. Un rinnovamento che ebbe influenze profonde su molti scrittori russi, da Gogol’ a Dostoevskij. Il racconto “Padre Sergio” di Tolstoj ripercorre all’indietro la figliolanza spirituale del suo protagonista, fino ad arrivare a Paisij Veličkovskij, grande figura di starec dei monasteri moldavi, che alla fine del secolo precedente furono punto di partenza di quella rinascita. L’autobiografia di quest’ultimo, pubblicata in italiano presso le edizioni Qiqajon del monastero di Bose, è stata tradotta dai Fratelli contemplativi di Gesù, che in una nota a proposito del racconto di Tolstoj affermano: “peraltro così poco consono alla concezione ortodossa del monachesimo”. Colpiti da queste parole, abbiamo chiesto agli autori del libro, di spiegarcele meglio. L’intervento che vi presentiamo è il testo di una relazione tenuta nel 2005 che fra Adalberto Mainardi ci ha concesso gentilmente di pubblicare.
Russianecho
La figura dello "strannik"nella cultura russa 1
Nel 1881, l’anno della morte di Dostoevskij e del mortale attentato ad Alessandro II, lo “zar liberatore” dei servi della gleba, esce a Kazan’, città di provincia, un piccolo libro anonimo, curato come dice il frontespizio dall’igumeno Paisij Fedorov del monastero di San Michele Arcangelo, nella regione dei Ceremissi (un popolazione non ancora del tutto cristianizzata, presso cui il monastero aveva sede).
- Scritto da Adalberto Mainardi
- Categoria: Arte e cultura