Speciale Centenario
I nostri fratelli russi
I NOSTRI FRATELLI RUSSI
di Carlo Antonio Fratta
Fuori del molo dondola leggermente nella sua enorme mole olivastra, all'incrocio delle correnti violentissime, la corazzata russa, Slava. Il colossale alveare d'acciaio, irto di cannoni e superbo di bellezza, non brulica oggi nel fermento di novecento uomini, ma riposa in un silenzio alto di monastero. Lassù a poppa la bianca bandiera, crociata in bleu, garrisce al vento. I grossi marinai, dagli occhi dolci come di fanciulli, sono discesi a terra appena arrivati da Napoli ove avevano sbarcato una larga messe di carità e di abnegazione. La piatta pala cosacca si confonde col piccone della nostra fanteria...
- Scritto da Carlo Antonio Fratta
- Categoria: Speciale Centenario
Marinai russi
MARINAI RUSSI
di Matilde Serao
Da ventiquattr'ore, in uno scenario terrificante di rovine, fra le fiamme dell'incendio, in Messina, gemevano sotto le pietre i sepolti vivi, gridavano il loro dolore i feriti e agonizzavano in un atroce delirio i morenti : mentre per le vie sfigurate, deformate, che essi non riconoscevano più, fra l'orrore, il tetro silenzio e la morte, vagavano quelli che si eran salvati inebetiti come spettri umani. Per un intero giorno, non una voce, non una mano, non una parola, non un atto di soccorso : nulla, nulla, l'abbandono, l'agonia e la morte. E a un tratto sono apparsi dei visi umani, contratti dalla sorpresa, dall'ansietà e dalla pietà: degli uomini, sono apparsi, venendo dal mare, scendendo da una nave, avanzandosi fra le macerie, scavalcando le montagne di pietre e di calcinacci, scavalcando le acque putride lasciate dal mare : degli uomini sono apparsi in Messina, venuti dal mare per soccorrere i Messinesi !
- Scritto da Matilde Serao
- Categoria: Speciale Centenario