Arte e cultura
Pericolose equivalenze
La letteratura russa sarebbe “tornata” ad essere grande
Secondo Victor Erofeev(*) la letteratura russa sarebbe finalmente rientrata, nell’ultimo decennio, nel novero della grande letteratura mondiale e del mondo civilizzato.
Certo ognuno può avere i suoi gusti e avere la sua personale visione della letteratura. Ma quello che mi ha colpito delle parole di Erofeev, intervistato dalla radio italiana, è l’idea che esse trasmettono, l’equivalenza che esse richiamano: libertà politica = libertà creativa = buona letteratura.
Probabilmente la Cvetaeva, l’Achmatova fino ad arrivare a Brodskij, in assoluto fra i più grandi poeti del Novecento, devono essere un errore; forse l’eccezione che conferma la regola di Victor Erofeev.
- Scritto da Giuseppe Iannello
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Tarkovskij e L'ora di religione
Chi si fosse trovato ad assistere al nuovo film di Marco Bellocchio "L'ora di religione", nelle sale dal 19 aprile, si sarà forse chiesto a chi appartengano i versi recitati dalla giovane insegnante Diana durante il primo incontro con il protagonista Ernesto Picciafuoco e da questa attribuiti a un poeta russo.
L'arcano lo svela lo stesso Bellocchio nel corso di una intervista: "La recente santificazione di una coppia di piccoli borghesi mi ha colpito e mi ha fatto pensare a mia madre. In lei c'era una disponibilità, uno spirito di sacrificio, una rinuncia alla vita totali, ma, al di là di ogni giudizio, questo non basta.
- Scritto da Marcello Brignone
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