Una singolare pasqua ortodossa è risuonata tra le mura di un tempio protestante
“Cristo è risorto! Veramente è risorto”. L’augurio annuncio che tutti gli ortodossi si scambiano il giorno di Pasqua è risuonato anche a Messina. In sei lingue diverse: greco, slavo ecclesiastico, rumeno, albanese, russo e italiano. In una veglia liturgica di un “popolo” multietnico e variegato nella sua composizione sociale: badanti, lavavetri, disoccupati, studenti, docenti universitari.
Una comunità ortodossa ritrovata, che a Messina ha però origini antichissime, visibili un tempo in due grandi parrocchie greche esistenti ancora fino al terremoto del 1908. Poi il nulla.
Una incomprensibile gestione della ricostruzione ha voluto cancellare le tracce di un patrimonio culturale e spirituale che faceva parte dell’identità della città. Anche le preziosissime icone che quelle chiese custodivano furono “ostracizzate” e attraverso un percorso, ancora oggi misterioso, si sono "ritrovate" ad Atene.
Sparite le chiese, sono rimasti gli ortodossi: dopo gli anni ’60 l’arrivo di tanti greci e in questi ultimi decenni i popoli dell’est Europa. Impressionante sentire una stessa melodia cantata contemporaneamente in lingue diverse. Ma la veglia di Pasqua a Messina è stato anche questo: prove di "sintonie" non ancora sperimentate ma, dentro quelle mura, naturali. Possibili anche fuori?
Il popolo ortodosso non ha una chiesa a Messina. I fratelli cattolici non hanno mai ascoltato le loro suppliche. E allora ieri, vigilia della Pasqua, il loro tempio è stato quello dei valdesi, che da anni mettono a disposizione degli ortodossi la loro chiesa e i loro locali. La tradizione li divide, ma l’amore cristiano fraterno li unisce nella pratica dell’ospitalità.
L’austero luogo di culto della comunità protestante ha accolto per alcune ore le icone, le candele e tutto quanto ricrea il mistero e il sublime delle liturgie ortodosse. Alla fine gli stessi fedeli hanno sgombrato e ripulito quel luogo da tutto quanto era loro caro, attenti a che non rimanesse traccia di ciò che potesse offendere la sensibilità di chi li ospitava. Fino all’ultimo residuo di cera. Qualche ora più tardi il culto domenicale valdese.
Christos Vosckrese
Христос Воскресе!
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