La cucina russa
Pasqua nella tradizione russa-ortodossa
Per tanti decenni l’Unione Sovietica fu privata delle feste religiose. La Cristianità viveva come nascosta, dormiente, finché non fu risvegliata dai cambiamenti degli anni ‘80. Con tutte le restrizioni dei tempi sovietici era difficile andare in chiesa, per tanti era complicato arrivarci perché di chiese ce n’erano poche e spesso lontanissime. Ma le tradizioni pasquali si custodivano gelosamente e nessun divieto poteva impedire alla gente di festeggiare la Pasqua.
Molti riuscivano ad osservare il digiuno quaresimale, che secondo le regole ortodosse russe è più severo delle usanze cattoliche. I cibi di provenienza animale (come burro, latte, uova, pesce, con l’esclusione totale della carne) non vengono mangiati durante la Quaresima, ad eccezione di alcune domeniche (come la Domenica delle Palme). Gli altri giorni si possono mangiare solo vegetali (patate, pane, cavoli, verdure, conserve) e bere il tè. Sono proibiti gli alcolici e i rapporti sessuali. Il mercoledì e il venerdì si mangiano solo cibi non cucinati, e il venerdì Santo non si mangia per niente.
- Scritto da Alexandra Voitenko
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Peperoni ripieni di verdure
Ingredienti: 8 peperoni, 4-5 carote, 3 cipolle gialle, 2 pomidori da sugo, prezzemolo, 3 cucchiai d’olio di girasole (meglio non raffinato), 3 cucchiaini da tè di zucchero, sale e aceto quanto basta.
Peperoni. Lavarli e ritagliare il cerchio attorno al gambo. Levare i semi e i filamenti bianchi. Coprirli con acqua bollente e lasciarli in quest’acqua per cinque minuti; quindi scolarli e asciugarli. Farcirli col ripieno, sistemarli su una teglia oliata e farli stufare al forno.
Il ripieno. Tagliare a pezzetti piccolini e soffriggere le carote e i pomidori, aggiungendoci il prezzemolo tagliuzzato, lo zucchero, l’aceto e il sale. Portare a termine la cottura.
I peperoni ripieni vanno serviti con la smetana*.
*Improbabile da trovare in Italia, la potrete ottenere in due modi: 1) mescolando uno yogurt greco naturale con la panna da cucina, 2) facendo inacidire la panna fresca per un giorno a temperatura ambiente e raccogliendo poi la parte più densa che si sarà separata dal siero.
- Scritto da Alexandra Voitenko
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