Quattro novembre: la liberazione nel 1612 di Mosca da parte delle milizie popolari di Minin e Pozharsky, che riescono a cacciare i polacchi e a ricostituire una nuova unità nazionale. E' la nuova festa della Russia post sovietica. Una data che non è entrata nei cuori dei russi, fra l'altro collocata a soli tre giorni di distanza da quel sette novembre che per più di 70 anni ha unito russi e non russi, attraversando anche la cortina di ferro. La rivoluzione d'ottobre (novembre secondo il calendario gregoriano) come momento di liberazione degli oppressi, di emancipazione delle classi sfruttate. Almeno nell'immaginario collettivo.

Poi la Storia ha raccontato altro, un “altro” tragico. Ma il sogno della liberazione è stato immortalato in quel 7 novembre. Cancellarlo per sostituirlo con una ricorrenza, pur storicamente fondata, non è stata l'idea migliore della nuova Russia. Lo hanno detto in molti; non solo i nostalgici post comunisti.

Eppure c'è qualcosa che ci sembra unire queste due date apparentemente contrapposte. L'inno. Il possente e travolgente inno, sovietico e russo ad un tempo. Ci avevano provato a sostituirlo in epoca elziniana. Ma era stato un vero fiasco. E' tornato prepotente il vecchio, si fa per dire: stessa musica ma parole cambiate. Nessun accenno ai soviet nel nuovo testo, e neanche agli zar (per fortuna). Ma solo alla grandezza della Russia. Di tutti i tempi. Qualunque russo ci si può ritrovare e attraverso la musica sentire nella pelle il brivido della continuità col passato, con una storia che non viene rimossa, ma assorbita, fatta propria attraverso note e parole che accompagnano la vita di un popolo.

Noi di “Russianecho” diversi anni fa abbiamo voluto dedicare una pagina speciale alla storia e alla preistoria di quell'inno. Il successo è stato inaspettato. E' stata la pagina più cliccata in assoluto ed ha superato abbondantemente le 100.000 visite. Qualche giorno fa ci ha scritto un nostro lettore messinese, un autodidatta della lingua russa, che ci ha voluto sottoporre la sua traduzione del nuovo inno russo, e ci è sembrata davvero interessante. Non è una traduzione letterale, ma rispetta la sostanza del significato di ogni passaggio, e soprattutto ci sembra pronta per essere eseguito. Aspetta solo un esecutore. La dedichiamo idealmente a tutti i russi, quelli che celebreranno il 4 novembre e a quelli che ricorderanno ancora il 7 novembre;e lo dedichiamo anche a tutti quelli che in Italia amano ed hanno amato la Russia e la sua cultura per le ragione più diverse... spesso in antitesi fra loro.

 

Russianecho.net

 

Inno Russo

(nuova traduzione inedita)

 

La Russia è la nostra Santissima Patria

La Russia è il paese che noi tutti amiam

Eccelsa tua gloria, potente dimora

Per sempre nei tempi la tua eredità

 

Gloria alla libertà della nostra Patria

Unione fraterna dei popoli tuoi

Che trae dalla storia saggezza di memoria;

La tua grande gloria orgoglio ci dà

 

È tra i caldi mari e le terre polari

Che Tuoi boschi e prati racchiusi stan

Tu unica al mondo! Tu unica e sola!

Protetta da Dio, o terra natal

 

Gloria alla libertà della nostra Patria

Unione fraterna dei popoli tuoi

Che trae dalla storia saggezza di memoria;

La tua grande gloria orgoglio ci dà

 

Immensi gli spazi per sogni e speranze

Che il nostro futuro ci riserverà

Siam a te noi fedeli per tutta la vita

Così è stato sempre e per sempre sarà

 

Gloria alla liberta delle nostra Patria…

 

 

versione italiana

di

Giacomo Soraci

 

© Giacomo Soraci e "Russianecho.net"