
Pietro A. Zveteremich
Mosca "underground"

Le Notti di Mosca si presenta come un romanzo che rientra perfettamente in quel filone del grottesco, della satira, dell’assurdo, di cui abbiamo parlato nell’articolo precedente. In esso si raccontano le vicende di uno ti quei tanti gruppi-organizzazioni che hanno operato in Urss all’ombra dell’economia collettivistica e statalistica, gestendo in nero attività imprenditizie proibite dalle leggi sovietiche.
Gli eroi del romanzo si occupano di bare, tombe, cimiteri e con i loro servizi “vengono incontro” alle difficoltà che il cittadino sovietico doveva affrontare ogni qual volta si presentava il bisogno di dare degna sepoltura ad un proprio caro defunto.
Zveteremich descrive vicende e personaggi con toni di dissacrante realismo e cruda ironia; l’oscenità sembra fare da sfondo a tutto il romanzo, un’oscenità che vuole essere denudamento dalle ipocrisie e dalle pretese del regime. Gli eroi del romanzo sono l’antitesi del cittadino ideale sovietico e nelle loro attività illecite, nel loro contravvenire alla morale di stato, smascherano paradossalmente l’illeceità e l’amoralità del sistema.

In Occidente il romanzo ( tradotto prestissimo in America ,Olanda, Giappone ed altri paesi) fu accolto positivamente da coloro che conoscevano profondamente la realtà sovietica e che ne comprendevano quindi la forza dirompente; il romanzo si autodefinisce fantastico, ma la realtà nell’URSS superava spesso di molto la fantasia. Zveteremich si rivela in esso non soltanto un abile “contraffattore” e acuto cronista, ma anche scrittore agile e piacevole; le Notti di Mosca sono per lo scrittore Alberto Bevilacqua “un gioiello...scritto con vera bravura”.
Giuseppe Iannello